Sfratto per morosità

Lo sfratto per morosità è una procedura che viene attivata dal proprietario di un immobile nei confronti di un inquilino che non paga l’affitto o che non rispetta altre obbligazioni contrattuali previste dal contratto di locazione. In Italia, la legge prevede una procedura specifica per lo sfratto per morosità, che deve essere seguita scrupolosamente dal proprietario dell’immobile.

La prima cosa che il proprietario deve fare è inviare al locatario una lettera di sollecito di pagamento, in cui si richiede il pagamento degli arretrati di affitto e si comunica la volontà di avviare la procedura di sfratto in caso di mancato pagamento entro una determinata data.

Se il locatario non provvede a pagare gli arretrati entro il termine stabilito, il proprietario può presentare una domanda di sfratto per morosità al giudice competente, che fisserà un’udienza di conciliazione. Se il tentativo di conciliazione fallisce, il giudice emetterà un decreto di sfratto, che dovrà essere notificato al locatario.

Il locatario ha poi la possibilità di presentare opposizione al decreto di sfratto entro 30 giorni dalla notifica, ma se la sua opposizione viene respinta, dovrà lasciare l’immobile entro un termine stabilito dal giudice, che di solito è di 60 giorni dalla notifica del decreto di sfratto.

È importante sottolineare che, durante tutto il procedimento di sfratto, il locatario ha l’obbligo di continuare a pagare l’affitto in scadenza, pena l’aggravamento della situazione di morosità. Inoltre, il proprietario dell’immobile non può sfrattare il locatario in modo autonomo, ma deve necessariamente seguire la procedura prevista dalla legge.

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