In un Comunicato Stampa del 20 ottobre 2021, che anticipa la pubblicazione della sentenza, la Corte Costituzionale dichiarava non fondate le censure sulla proroga del blocco degli sfratti.
Metteva in campo una doppia proroga differenziata a secondo della data del provvedimento di rilascio:
- per i provvedimenti di rilascio adottati dal 28 febbraio e il 30 settembre 2020 il blocco era previsto fino al 30 settembre 2021
- per i provvedimenti di rilascio adottati dal 1 ottobre 2020 al 30 giugno 2021 il blocco si protraeva fino al 31 dicembre 2021.
Con il 31 dicembre 2021 è scaduta la proroga del blocco degli sfratti legata al Covid.
Stiamo facendo riferimento ad una misura adottata dal Governo Conte all’inizio della pandemia, misura pensata per tutelare gli affittuari di immobili ad uso abitativo o commerciale sui quali pendeva un provvedimento di sfratto per morosità a livello nazionale, sfratti a Milano, Monza, Roma ecc.
A questo punto è lecito chiedersi cosa succederà con l’arrivo del nuovo anno per tutti coloro che in attesa di una convalida di sfratto sono a rischio di trovarsi senza casa.
La situazione nella citta di Roma
La situazione, nella città di Roma, per il periodo natalizio fino al 7 gennaio era stato disposto il blocco degli sfratti, con relativa apertura di un tavolo di confronto che trovi una soluzione a medio-lungo termine. La decisione, temporanea, è arrivata dopo un serrato dialogo fra Prefettura, Unep ( Ufficio Notifiche Esecuzione Protesti della Corte d’Appello),svariate sigle sindacali e associazioni a tutela degli inquilini ed è stata interpellata anche la CARITAS.
Le associazioni a difesa degli inquilini portano come prioritaria la tutela di tutti gli affittuari che si sono ritrovati in grave difficoltà economica a causa della perdita del lavoro o più in generale a causa della diminuzione degli introiti a causa del Covid.
Le associazioni che tutelano gli interessi dei proprietari, altrettanto legittimamente, fanno risaltare come molti titolari di immobili si siano ritrovati senza una fonte di reddito a causa di un inquilino moroso e rivendicando quindi come una necessità lo sfratto per morosità.
Il Fondo Di Solidarietà
A livello nazionale, intanto, in vista dell’approvazione della manovra finanziaria, un corposo pacchetto di emendamenti sembra andare nella direzione auspicata in particolare dai titolari di immobili.
Nello specifico è prevista l’erogazione di un fondo di solidarietà dall’ammontare di 10 milioni di euro a beneficio dei proprietari di due immobili che ne hanno uno in affitto con la convalida di sfratto al 30 giugno 2021.
Secondo quanto previsto dall’emendamento alla Manovra, la misura prevede l’erogazione di contributi, pari alla metà del canone di affitto mensile, ma non superiori a 6.400 euro, ai proprietari di casa per ciascun mese per cui è stata subita la sospensione dell’esecuzione, fino ad un massimo di 16 mesi. Il contributo è destinato soltanto alle locazioni ad uso abitativo e verrà concesso solo se il canone concorrerà almeno per il 40% alla formazione del reddito ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) del locatore.
Riassumendo il contributo sarà per ciascun mese:
- 50% dell’affitto mensile con un massimo di canone di 6400 euro
- Se concorre almeno al 40% dell’ISEEE del locatore
- durata massima 16 mesi
Le conseguenze dello sblocco degli sfratti
Secondo le stime, oltre 100.000 persone sono a rischio sfratto, tanto che la Caritas ha chiesto un’ulteriore proroga per il Blocco Sfratti. Ma queste cifre potrebbero essere ben superiori, visto che negli anni pre-Covid le richieste di esecuzione erano oltre le 120.000 l’anno. Vanno poi considerate le quasi oltre 90.000 esecuzioni immobiliari per insolvenza di mutui o debiti contratti.
I comuni non hanno la capacità e le risorse per tutelare le persone che si ritroveranno da un giorno all’altro senza casa per via della ripresa degli sfratti, questo fa presagire che la situazione prenderà i connotati di un vera “Bomba sociale”. Sia chi è in affitto sia i proprietari di case sono in grave difficoltà economica a causa dei problemi sul mercato del lavoro per certe categorie di occupati, perdita del lavoro o più in generale a causa della diminuzione degli introiti a causa del Covid. A ciò si aggiunge lo sblocco dei licenziamenti; la situazione appare particolarmente critica. A questo scenario si somma l’aumento dei prezzi dell’energia e le politiche di impegno militare.
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